domenica 17 aprile 2016

A Catullo  /

Per errore credevano il tuo /
il nome d’un poeta /
in verità “piccolo gatto” voleva significare.  /
Però piccolo non lo sei mai stato  /
nemmeno ora che ogni tuo ricordo lascia /
un cratere /
nel cuore di chi ti ha amato. /
Che si china a guardarci dentro /
perché in quel colore d’ombra ancora sembra /
che tu ti ci nasconda. /
Concordanza di difformità tu eri: regale aspetto /
e voce di borgata /
espansivo nell’affetto, lampo la tua zampata /
raffinato ghiottone /
ma cacciatore impunito /
ogni estremo pacificavi dove hai insegnato /
dell’incongruenza a fare arte /
e soprattutto a vivere /
ogni grandezza e mai farsi da parte. /
In questo anche il poeta del tuo nome /
onori col tuo estremo odi et amo. /





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