giovedì 31 marzo 2016

Qualcosa di sacro /
ci lega ai gatti /
di quando fummo bambine. /
Quando eravamo “le femmine”/
e i maschi /
non ci volevano a giocare./
Sole si stava allora /
sugli alberi o in soffitta /
nei luoghi dove ai gatti /
piace nascondersi e regnare. /
Sempre in alto /
inaccessibili e segreti /
da loro così /
abbiamo imparato la magia. /
Malia di una donna è /
lontananza discreta /
agilità fatata a un pelo /
dal volo di una strega. /
Non nega a una bambina /
compagnia un gatto /
santo mago che accetta /
la solitudine come /
perfezione. A lezione /
di vellutati incanti /
crescendo vi siamo /
passate accanto /
maschi e mai più dietro. /
Ma il vetro /
nostro d’invisibile distanza /
più coi gatti che con voi /
resta assonanza. /

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